venerdì 15 marzo 2019

Perché si dice "assassino"?




Assassino: deriva dalla parola araba hashishiyya o anche hashshashiyya, che significa letteralmente fumatore di hashish. Il termine fu usato per indicare gli adepti del gruppo ismailita dei Nizariti di Alamut in Persia, che seguivano con obbedienza cieca il loro capo noto come "il Veglio della Montagna". Gli aderenti alla setta avevano costituito una sorta di organizzazione terroristica ante litteram, per realizzare azioni violente e assassini politici in vari paesi del Vicino Oriente. Si dice che, prima di andare a compiere simili imprese, i membri del gruppo si inebriassero, fumando cospicue quantità di hashish: da qui la denominazione, dalla connotazione denigratoria, di hashishiyya che fu loro attribuita. L’uso del termine è stato poi esteso ad indicare l’omicida, senza particolari attributi.

sabato 2 marzo 2019

Tughra

Tughra di Sultan Sulaiman il Magnifico

Tughra era la firma personale o sigillo dei sultani ottomani, usata nei documenti ufficiali e nella corrispondenza del sovrano. Si tratta di uno dei maggiori esempi dell'arte calligrafica araba. La prima tughra di un sultano ottomano è attribuita a Orhan, che governò dal 1326 al 1362 ma nella sua forma classica, si sviluppò durante il regno di Sultan Sulaiman il Magnifico (1494-1566).
Dato che le tughras servivano per firmare e sigillare sono state intenzionalmente rese difficili da leggere e copiare per evitare contraffazioni e garantire l'autorità del sultano.
La tughra doveva avere uno stile e una forma molto particolare. Ci sono numerose teorie su come questa forma sia nata. Alcuni ipotizzano che i primi leader turchi analfabeti avrebbero  fatto immergere i pollici e le prime tre dita nell’inchiostro  per poi riportare le impronte sulla carta, altri ipotizzano che le tre linee alte simboleggiano i tre continenti che gli ottomani controllavano (Europa, Asia e Africa). Qualunque siano le ragioni della sua forma, vi erano delle regole che si dovevano obbligatoriamente rispettare.
La tughra è  costituita da quattro elementi: il sere , la parte inferiore con una serie di lettere impilate che rappresentano il nome del sultano, il nome di suo padre, il suo titolo e la frase "l'eternamente vittorioso”, il tuğ , tre linee verticali, unite in alto da una forma a S , il beyze , due forme circolari concentriche che si estendono verso l'esterno a sinistra. Quello interno è chiamato küçük (piccolo) beyze mentre quello esterno è noto come büyük (grande) beyze. Infine, c'è il kol , un tratto curvo che si  estende dal sere al beyze.
I motivi in ​​stile tughra apparivano anche in altre forme di cultura ottomana, inclusi i manoscritti miniati; oggetti in vetro, metallo e legno, nonché parti di disegni tessili, inclusi i ricami . Le forme ricamate per la corte ottomana erano talvolta lavorate con tecniche di filo d'oro , mentre le forme "minori" potevano essere lavorate a punto raso in sete bianche o colorate e ricamati con alcuni fili di metallo.

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