lunedì 21 ottobre 2013

La poesia turca di: Nazim Hikmet




Foglie morte

Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno, una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno, non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno, che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno mi sento d'accordo con gli uomini e con me stesso
veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali dei viali d'ippocastani.

Dipinto : olio su tela di Samir Abi Rached

sabato 5 ottobre 2013

Il caffè arabo

dallah

“Caldo come l’inferno, nero come l’inchiostro, dolce come l’amore”
così un antico proverbio arabo raccomanda di sorbire il caffè.

Nei Paesi mediorientali il caffè costituisce un vero e proprio rito ed ha un grande valore simbolico legato all’amicizia e all’ospitalità, per questo è buona educazione accettarlo sempre quando viene offerto. Il caffè arabo è molto diverso da quello occidentale e si prepara con la dallah, una tipica caffettiera molto alta e con un lungo becco. Viene poi servito in piccole tazze prive di manico. In Turchia invece si utilizza il cezve, un bricco di
rame o di ottone caratterizzato da un lungo manico. La preparazione è comunque simile e l’unica differenza sta nel fatto che gli arabi , il più delle volte, aromatizzano il caffè con spezie come il cardamomo. Gli ingredienti sono scelti con cura: il caffè viene macinato a mano o a macchina in modo da ottenere una polvere finissima e tutti gli ingredienti, ossia l’acqua, lo zucchero e la polvere di caffè vengono mescolati assieme, lasciando che alcune particelle di caffè e di zucchero rimangano sospese in superficie. Il caffè assume così una consistenza  densa e sciropposa e occorre qualche minuto di decantazione per far si che la polvere si depositi sul fondo delle tazzine creando forme particolari interpretate poi nella pratica, tipicamente turca, della lettura dei fondi di caffè (caffeomanzia). L’abbondante schiuma ( kaff) che si forma durante la preparazione viene versata nelle tazzine con un preciso ordine: se ne dà più agli anziani e meno ai giovani, più agli uomini e meno alle donne. Negli anni passati, la preparazione del caffè, era compito esclusivo della donna della famiglia. La donna di servizio, prima di poter preparare il caffè per gli uomini, doveva avere anni di esperienza che accumulava  preparandolo per le donne, mentre gli uomini erano al lavoro. Nel mondo arabo si dice che la pianta sia stata donata a Maometto dall’arcangelo Gabriele e che Allah bevve caffè nel giorno in cui creò il mondo e vino nel giorno del Peccato originale: per questo il vino è proibito all’uomo, mentre il caffè è considerato portatore di senno.

http://teallamenta.blogspot.it/p/la-cucina-araba.html


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