martedì 21 settembre 2010

Abbigliamento nel mondo arabo tra passato e presente: djellaba



La djellaba è una tunica, più o meno ampia, con cappuccio a punta e con maniche strette e lunghe. Si usa  soprattutto in Marocco ed è indossata sia dagli uomini che dalle donne.
Negli anni quaranta, uomini e donne di città vestivano quasi allo stesso modo, con tre capi di vestiario sovrapposti. Il primo capo, il qamis, lunga tunica bianca, era molto morbido in seta o cotone. Il secondo, il caffettano, era di lana pesante e il terzo, quello più esterno era la farajiyya, una veste leggera, spesso trasparente, con due spacchi laterali. Quando uscivano in pubblico, aggiungevano un quarto capo la djellaba. Con il passare degli anni l’abbigliamento si è un po’ diversificato.
 Gli uomini vestono generalmente djellabas dai colori chiari, per riflettere il sole marocchino molto forte e sono soliti accompagnarli  con il fez (o tarbush ), un copricapo di colore rosso che prende il nome dalla città di Fes dove sembra abbia avuto origine, e con le tradizionali babbucce gialle che qui vengono chiamate "belgha".
Le donne invece scelgono tuniche più colorate, più strette e con decori preziosi accompagnando a volte l’abito con una sciarpa al collo.
Il cappuccio è di importanza basilare per entrambi i sessi, protegge  dal sole e dalla sabbia portata dai venti forti del deserto.
La djellaba estiva è confezionata in cotone , mentre per i mesi più freddi viene usata la lana generalmente raccolta dalle pecore che vivono nelle montagne circostanti e solo dopo un lungo processo di lavorazione trasformata nel  filato che verrà poi tessuto.
La popolarità della djellaba si spiega con il fatto che  copre quasi tutto il corpo ed è coerente con i principi dell'Islam per modestia e umiltà, si indossa sia quotidianamente che nelle grandi occasioni.

illustrazione : http://www.russell-gallery.com


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