sabato 21 dicembre 2013

Proverbio saharawi


                                   Prima di ogni oasi c'è un deserto da affrontare  



domenica 8 dicembre 2013

Le nascite nell'harem


Nell'harem, le nascite dei figli del sultano, venivano accolte con grandi festeggiamenti. Si decorava il letto della partoriente ed anche la culla del neonato, fatta fare appositamente in legno laminato d’oro, era spesso ornata con pietre preziose. Quando il bambino nasceva, per celebrare l’evento, in ogni sezione del palazzo, si sacrificavano alcuni montoni; cinque se il nascituro era maschio e tre nel caso fosse femmina. L’annuncio ai sudditi veniva dato con un colpo a salve di cannone poi, uno dei funzionari del sultano impartiva speciali disposizioni al capo dei banditori di Istànbul affinché inviasse i suoi uomini a portare la notizia in tutta la città; notizia che in seguito veniva divulgata per tutto l’impero. La gente, di solito, si raccoglieva nelle moschee per una preghiera poi, al suono delle bande militari, iniziavano i veri festeggiamenti. Il gran visir si precipitava a Palazzo per congratularsi con il  sultano, i poeti accorrevano a corte portando cronogrammi scritti per l'occasione e l’harem si vestiva a festa. Lanterne, lampade e torce ardevano tutte le notti sia dentro che fuori il palazzo e le vie della città venivano ornate con luminarie. Fuochi d’artificio illuminavano il cielo di Istànbul. 
All’interno del palazzo si provvedeva ad assegnare al bambino e alla madre un certo numero di cameriere e si designava la scorta del principe. Quando il bambino aveva cinque o sei anni, iniziava la sua educazione che includeva equitazione, tiro all'arco, caccia, uso delle armi, oltre a lezioni giornaliere in aula. A tredici o quattordici anni veniva circonciso e gli era assegnata una propria stanza. Poteva fare passeggiate ed uscire in battello ma aveva pochissimi contatti con il mondo esterno. La nascita di una figlia era salutata con minor formalità, ma dato che le principesse non potevano salire al trono, vivevano una vita più sicura dei maschi. Spesso le principesse sposavano dignitari di corte, in particolare i gran visir, e avevano doti e appannaggi confacenti al loro grado. Anche i festeggiamenti per il fidanzamento e per il matrimonio di una principessa erano sfarzosi, e potevano durare anche più giorni. I figli delle principesse non potevano in modo assoluto accedere al trono, ma godevano di privilegi particolari e potevano avere accesso a cariche ufficiali molto importanti.

ill:  "Mother And Child" di Frederick Arthur Bridgman - Oil Painting
  
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