mercoledì 12 giugno 2019

Abbigliamento arabo tra passato e presente: l'abito nuziale femminile di Tlemcen


A Tlemcen, città situata a nord-ovest dell’Algeria, il costume nuziale femminile incarna il rito del matrimonio, principale evento festivo della vita della popolazione. E’ il simbolo dell’alleanza tra le famiglie e della continuità tra le generazioni. La sua preservazione garantisce la sopravvivenza di tradizioni artigianali plurisecolari, in particolare la tecnica della tessitura della seta con filo d’oro e d’argento chiamata «mansouj», e le tecniche di ricamo su velluto con filo d’oro e d’argento, «majboud» e «fatla». Al giorno d’oggi la sposa indossa da sette a dieci abiti da cerimonia. Alcuni modelli si tramandano da molti secoli, in particolare il «rda» composto da un peplo drappeggiato di origine antica e di una giacca «at» dalle maniche ricamate di stile ottomano. Altri risalgono all’inizio del secolo scorso come l’abito «blousa» con maniche a palloncino di tipo europeo. La sposa ne indossa due o tre modelli diversi tra cui la «blouset el-mansouj» in seta a righe artigianale. Il modello più rappresentativo del rituale si chiama «labsat el-arftane» (costume del caftano), composto da un caftano di media lunghezza in velluto ricamato in oro con maniche «kmam»  in merletto ricamato con paillettes, innumerevoli fili di perle barocche, una gonna tipo pareo « fouta » di origine berbera, una cintura in seta ricamata «mansouj», un’acconciatura conica «chachiya» di origine andalusa e una moltitudine di gioielli d’oro e di accessori in seta. L’abito della sposa di Tlemcen fa parte di un rito ereditato dall’epoca antica ed e’ strettamente legato all’usanza mediterranea della dote. La sua trasmissione e’ affidata alla madre della futura sposa , sovente aiutata dalle zie e dalle nonne. Fin dalla più giovane età della figlia, la madre si occupa di preparare il corredo, il «chohra», che comprende tra l’altro l’essenziale delle sete, merletti, abiti , accessori e ornamenti necessari alla realizzazione delle diverse tenute del costume nuziale. Dietro alla realizzazione di quest’abito c’è il lavoro di molti bravissimi artigiani che lo cuciono e lo realizzano secondo rituali molto antichi. Il costume nuziale di Tlemcen è stato annoverato nel 2012, nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco. L’abito è stato premiato perché nel corso dei secoli ha raccolto senza snaturarsi, la storia della sua città a partire dalle influenze che si sono fuse o alternate sul territorio: da quella berbera, romana, bizantina, araba, andalusa, turca e francese. L’abito è anche il simbolo dell’incontro pacifico delle religioni che si sono alternate  o che hanno pacificamente convissuto come quella pagana, cristiana, musulmana ed ebraica.

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