martedì 15 gennaio 2019

Cos’è la zaghroutah ?



La zaghroutah è una forma di suono vocale, tra il canto e l’ululato, che viene praticata dalle donne in tutto il Medio Oriente ed in vari paesi del sub-continente africano. E’ il suono che rappresenta la felicità e l’immensa gioia e viene di solito eseguita in occasione di matrimoni, la sera del henna, per celebrare una nascita, durante le feste folkloristiche, la dabka ed altre celebrazioni.
La storia di questo suono risale ai tempi dell’antica Grecia, dove questa pratica sonora veniva già utilizzata dalla popolazione come espressione di gioia, di festeggiamento o di sacrificio .
Quando una donna vuole eseguire una zaghroutah il primo passo è quello di portare la mano davanti alla bocca, come se la si volesse coprire. Successivamente il suono viene generato facendo oscillare velocemente la lingua ai lati della bocca o dei denti con una sequenza rapida; questa combinazione di movimento crea un suono caratterizzato dal timbro vocale alto e vibrato. L’effetto finale del suono deve risultare una suono simile a “Lolololoolololoeeeey” o “Lolololoolololoeeeesh”.
Il matrimonio, oltre alla notte del henna e la zaffa( processione o marcia nuziale), è uno degli eventi più importanti nel mondo arabo, dove la zaghroutah gioca un ruolo importante nella tradizione folcloristica, specialmente quella palestinese e dei paesi del levante. Assieme alla zaghroutah vengono solitamente associate delle canzoni tradizionali, cantate dalle donne (tramandate da madre in figlia da generazioni) nelle quali la semplice zaghroutah si trasforma in zaghreet (plurale) un’altra importante forma musicale/sonora eseguita solamente dalle donne. Durante il matrimonio solitamente una donna inizia con questo sonoro “Heeey Hee …” o “Aweeha …”, per poi proseguire con una piccola poesia o poche brevi parole in rima e infine in conclusione viene eseguita assieme a tutte le donne una zaghroutah ad alta voce “Lolololoolololoeeeey“. Può risultare per un udito occidentale come un insieme di suoni indecifrabili o urla insensate, ma questa forma antica di suono e di canto popolari palestinese è la testimonianza di un popolo che ha una storia e una radice che risalgono ai tempi dei tempi, una civiltà che non è stata creata solo ‘ieri’ e dal nulla, ed è la conferma che la cultura e le tradizioni sono vive e radicate alla terra madre.


Fatima Abbadi
http://www.anordestdiche.com/come-si-canta-la-zaghroutah/

martedì 1 gennaio 2019

Il matrimonio e “la notte del henna”



In tanti paesi del medio oriente, decorare la sposa con l’ henna fa parte del rito matrimoniale. E’ una usanza che riserva un posto speciale tra gli usi e costumi tramandati; diffusissima in Palestina e in Giordania. Non ci si può sposare senza avere celebrato il giorno prima delle nozze l’attesissima “notte dell’ henna” E’ una cerimonia che coinvolge sia la famiglia della sposa, sia quella dello sposo, anche se però è di più significato per la sposa.
Si inizia partendo dalla casa dello sposo: un gruppo di donne porta sulla testa un vassoio di henna decorato con petali di fiori profumati e candele. Questo vassoio viene passato da donna in donna a turno e tra canti e balli si avviano verso la casa della sposa. Una volta arrivati a destinazione, le donne iniziano a decorare le mani della sposa e dello sposo con l’ henna (a volte si disegnano semplicemente le iniziali di lei e lui), dopodiché lo sposo offre la sposa il mahr (la dote), tutto questo accompagnato da balli, canti e tanta musica tradizionale palestinese.
Durante la notte spesso vengono cantate molte canzoni popolari e folcloristiche. Ne esistono di due tipi: il primo è quello che in arabo si chiama al-mardudeh, che è una sorta di botta e risposta tra il cantante, noto come badda'a (il talentuoso) e il gruppo di donne presenti al matrimonio e si narrano leggende inerenti al giorno del matrimonio, storie della vita quotidiana simpatiche o semplicemente per enfatizzare la bellezza della sposa con l’ henna. Il secondo tipo è noto in arabo come il mhaha, che è una canzone solista eseguita da una delle donne per una ragione particolare e indirizzata a una persona specifica.

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