venerdì 15 febbraio 2019

La magia bianca


Koubba au Maroc - Marcel Vicaire
Mentre la magia nera è praticata per procurare il male, la magia bianca di solito è praticata per scopi curativi. Il mago o incantatore usa espressioni e frasi come strumenti di magia demonizzati. Pur apparendo come qualcosa che proviene dalla potenza di Dio, la magia bianca è originata dalla potenza di Satana. La magia nera e bianca hanno dunque la stessa origine, vale a dire, il potere demoniaco. Ogni Paese del Nord Africa ha i suoi sepolcri di santoni o “koubba”, meta di pellegrinaggi di persone ingenue che ricercano aiuto e protezione. Pezzetti di lana o tessuto che appartengono alla persona per cui si vuole intercedere vengono lasciati sulla tomba o appesi agli alberi circostanti. Allo stesso tempo si offrono doni al santone. In Marocco le tombe più conosciute sono ad Azemmour e Marrakech, mentre in Algeria, tra le più famose, troviamo le tombe di Sidi Ali Moussa (Mettidja) e Sidi Soliman. Tra l’altro, il re Salomone è considerato dai musulmani come il più grande di tutti i maghi. Il suo nome distorto appare in molti incantesimi in uso in Marocco. Il pentacolo, conosciuto come il sigillo di Salomone, è raffigurato sulla bandiera marocchina. Si dice che per mezzo di un anello che recava inciso il pentacolo, Salomone controllava i demoni che abitavano il suo regno. Per essere più efficace, la contro-fattura deve essere ancora più potente dell’incantesimo che s’intende neutralizzare. A questo scopo bisogna procurarsi degli amuleti speciali dal “taleb”. In Algeria, durante i sette giorni di festeggiamenti nuziali, la sposa indosserà uno di questi amuleti, prima al polso destro poi sotto il copricapo e in infine nascosto nel foulard; tutto questo nel caso si tema sia stata fatta una fattura contro di lei. 
- Quando la madre di una giovane sposa viene a sapere che la figlia ha un nemico, preparerà con cura un incantesimo neutralizzante. In una buca scavata sotto la soglia d’entrata della casa della sposa, si colloca una tartaruga con una piccola quantità di “fasoukh” avvolto in una pezza annodata. La tartaruga è seppellita viva. Quest’incantesimo annulla qualsiasi sortilegio pronunciato contro la sposa. 
- Una madre che abbia il sospetto che il figlio sia rimasto vittima del malocchio (magari per il pianto eccessivo), prenderà una un po’ di sale in mano e la ruoterà per sette volte intorno alla testa del bambino, prima di gettare il sale in un braciere. Il sale scoppietterà: se il crepitio è forte come spari di cannone, la madre saprà che il figlio è sotto l’effetto del malocchio e quindi procederà alla contro fattura. Ruoterà intorno alla testa del bambino sette grani di sale. Un grano è gettato nel tubo di scarico, uno nella latrina e gli altri cinque nel fuoco. La madre poi recita un incantesimo sul sale con queste parole: “Occhio del vicino, occhio di ratto, occhio di colui che entra dalla porta di casa, sii gettato nel fuoco.” 
In alcune parti del Marocco si ricorre ad un altro tipo d’incantesimo come contro-fattura. Una persona, che terrà nascosta la propria identità per ovvi motivi, raccoglierà la polvere o la sabbia dalle impronte fresche del malfattore che si ritiene abbia praticato il malocchio. Questa polvere, raccolta in una borsa, viene poi cosparsa sulla persona, animale o cosa colpita dal malocchio, recitando allo stesso tempo un incantesimo. 

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