venerdì 27 giugno 2014

Il Ramadan e l'harem



Alle grandi festività l'harem partecipava in due modi: aiutando nei preparativi e assistendovi da palchi appositamente allestiti. V'erano però, lungo il corso dell'anno, anche altre cerimonie ed altre festività, soprattutto religiose, cui le donne dell'harem partecipavano. Ad esempio la preghiera del venerdì. A mezzogiorno si formava un corteo pubblico, che accompagnava il sultano alla moschea. Durante il mese di Ramadàn i cerimoniali religiosi erano maggiormente osservati. La prima notte del mese sacro trascorreva nella preghiera. fino a che il cannone annunciava l'inizio del digiuno. A mezzogiorno un teologo teneva un sermone in ogni nucleo dell'harem. La sera era nuovamente lo sparo del cannone che segnava la rottura del digiuno. Limonate, sciroppi, datteri e miele, erano i cibi che si assumevano prima di dare inizio al pasto vero e proprio. A questo punto il sultano invitava dignitari e ospiti di gran lignaggio, ed era compito della validè sultàn e delle donne dell'harem ospitare le spose dei dignitari. Dopo la preghiera le donne dell'harem e le loro ospiti potevano essere intrattenute con canti e musiche. Per la festa di fine Ramadàn, il sultano visitava l'harem, distribuendo doni a tutti e cercando, in particolare, di appianare lagnanze e eventuali questioni. Era d'obbligo per il sultano visitare la validè e le donne dell'harem durante la festività per la "notte del destino" (quando il profeta Maometto ricevette la prima rivelazione del Corano); per la "nascita del Profeta"; per la "notte dell'Ascesa" (durante la quale il Profeta compì un viaggio mistico); e per la "festa del sacrificio" che rammenta il sacrificio di Abramo. In queste occasioni si regalavano soprattutto oggetti e monili in filigrana d'argento e d'oro.

                             
                                               Ramadan Mubarak


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