C'è un’antica storia, conservata nel manoscritto Abd-Al-Kadir, ambientata nell'antico Yemen, che parla del discepolo dello Sceicco Abou'l Hasan Schadheli, Omar, noto per le sue doti di guaritore attraverso la preghiera. I dervisci, non si sa per che motivo, lo bandirono dalla città e lo reclusero in una grotta nel deserto, nelle aree di altopiano della punta meridionale del Mar Rosso nel porto di Al-Mokha. Stava quasi per morire di fame quando vide delle bacche rosse su alcuni cespugli. Le raccolse, le assaggiò e le trovò troppo amare e dure. Provò ad arrostirle e poi a bollirle per renderle commestibili. Bevve l'acqua di cottura e si sentì subito rinvigorito. Quando la notizia di questa particolare guarigione giunse a Mocha, venne richiamato in città con tutti gli onori e l’usanza di bere il caffè comparve anche nei monasteri sufi dello Yemen in quanto li aiutava a rimanere svegli più facilmente per le preghiere di mezzanotte. L’usanza di bere il caffè è comparso anche nei monasteri sufi dello Yemen come bevanda per rimanere svegli più facilmente per le preghiere di mezzanotte.
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