La notte del destino
Nei varchi tra la notte
e l’impossibile,
sotto un velo di neve,
ti ho scorto che gridavi le forme delle piaghe,
e nella tenda del silenzio tu soffrivi la tua eco:
dividevi il terrore insieme al tuo assassino,
aprivi il petto al vento,
e ne facevi catene alla passione
e per il pianto….
Adesso è qui la Notte del Destino,
perciò stràppati il manto della sopportazione,
e sacrifica gli occhi al nume della guerra,
finché le tue visioni vengan meno…
È una notte di ghiaccio
ed è di fuoco, è notte
che gli specchi del cielo vede infrangersi
e scenderne le lune, come fossero pioggia fatta pietra…
Così fisso il tuo nome
ed il tuo volto,
fisso la morte fin che arriva il giorno.
E tu frattanto
spartisci le mie pene e poi scompari,
ti muti nel miraggio dell’infanzia,
penetri nel segreto del deserto
e il tuo cuore fiorisce nella sabbia: simile a un girasole,
a un canto funebre.
E tu diventi
riso di bimbo che la vita uccide,
e che rinasce nella notte in cui
Dio scende come un plenilunio triste
sopra i due fiumi,
e sugli schieramenti delle palme.
Younis Tawfik
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